Mani alzate al grido di "vergogna"
oggi in piazza a Udine per la manifestazione organizzata da una
rete di associazioni, coordinate da Arcigay Friuli, contro lo
stop al cammino del ddl Zan in Parlamento.
Alcune centinaia le persone che hanno fatto sventolare
bandiere arcobaleno ed esposto striscioni, a sottolineare la
necessità di continuare senza sosta la battaglia contro tutte le
discriminazioni. "Solitamente le persone elette in senato si
fanno chiamare onorevoli - ha detto il presidente di Arcigay
Friuli Luca Vida -, ma il becero teatrino a cui abbiamo
assistito mercoledì non ha nulla di onorevole". Vida, chiedendo
a più riprese ai partecipanti di alzare le mani "se in qualche
modo avete subito discriminazioni o le hanno subite persone a
voi care", ha evidenziato che "omolesbobitransfobia, misoginia e
abilismo sono crimini d'odio così come razzismo, xenofobia e
altre: per questo era necessaria l'estensione della legge
Mancino voluta dal ddl Zan, perché non tutela sufficientemente
le donne, la comunità Lgbtqia+ e le persone con disabilità".
Il presidio, al quale secondo gli organizzatori hanno preso
parte circa 500 persone, è stato promosso, tra gli altri, da
Arcigay Friuli e Arcigay Trieste e Gorizia, Agedo, Alfi Lune,
Rete Lenford, Famiglie Arcobaleno Fvg, Fvg Pride, con l'adesione
di altre associazioni del territorio regionale, tra le quali
Anpi Fvg, Arci Ud-Pn, Donne in Nero, Cgil Fvg e Jotassassina.
"Queste nostre mani alzate - ha concluso Vida - sono la miglior
risposta a chi dice che una legge come il ddl Zan non serve per
far uscire il nostro paese dal Medioevo. Arcigay Friuli
continuerà a portare avanti la cultura del rispetto con o senza
l'aiuto delle istituzioni e lo faremo unitamente alle altre
associazioni del territorio, perché la resistenza continua".
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