La Corte dei Conti, Sezione
Giurisdizionale per il Friuli Venezia
Giulia, ha dichiarato la responsabilità amministrativa
dell'assistente sanitaria trevigiana accusata di aver finto di
somministrare le vaccinazioni ad alcuni bambini tra il 2009 e
fine 2015, anche in alcune strutture del Friuli, e l'ha
condannata al pagamento di 550 mila euro a favore dell'Azienda
sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc).
Secondo la Procura, per effetto della condotta attribuita
all'ex assistente sanitaria "la quale avrebbe solo
apparentemente inoculato ai piccoli pazienti i vaccini agli
stessi destinati, escludendo così di fatto e
nell'inconsapevolezza generale, la risposta immunitaria attesa",
sulla sanità regionale sono gravati i costi di "una complessa
attività rimediale, sostanzialmente finalizzata, all'esecuzione
di nuove somministrazioni vaccinali nei confronti della
popolazione infantile ritenuta interessata dal disservizio". Un
danno erariale stimato dalla Procura complessivamente per oltre
660 mila euro.
Nella sentenza della Corte dei Conti si legge che la donna
"ben sapeva quel che faceva" e "ha agito con dolo".
A settembre 2019 è iniziato nel tribunale di Udine un
processo a suo carico: è accusata di peculato, omissione d'atti
d'ufficio e falsità in certificati.
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