Oggi in Friuli Venezia Giulia su
25.802 test e tamponi sono state riscontrate 410 positività al
Covid 19, pari all'1,58%. Nel dettaglio, su 6.676 tamponi
molecolari sono stati rilevati 380 nuovi contagi con una
percentuale di positività del 5,69%; su 19.126 test rapidi
antigenici, 30 casi (0,16%). Sono 6 i decessi registrati. I
ricoveri in terapia intensiva rimangono 16, mentre i pazienti in
cura negli altri reparti sono 108 (+10). Lo comunica il
vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo
Riccardi.
I decessi complessivamente ammontano a 3.873: 855 a Trieste,
2.030 a Udine, 686 a Pordenone e 302 a Gorizia. I totalmente
guariti sono 111.762, i clinicamente guariti 68, mentre quelli
in isolamento 2.675.
Dall'inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono
risultate positive complessivamente 118.502 persone (il totale
dei casi è stato ridotto di 2 a seguito di un test antigenico
non confermato da tampone molecolare e di un test rimosso dopo
la revisione del caso): 25.568 a Trieste, 53.640 a Udine, 23.456
a Pordenone, 14.192 a Gorizia e 1.646 da fuori regione.
Tra i casi di oggi, all'Azienda sanitaria universitaria
Giuliano Isontina sono state rilevate le positività di un
medico, 5 infermieri, un tecnico e un assistente sociale;
all'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale di 3
infermieri, un oss e un tecnico; all'Azienda sanitaria Friuli
Occidentale di un oss, un tecnico, un'ostetrica e un
amministrativo. A questi si aggiungono 2 infermieri e un tecnico
dell'Irccs Burlo Garofolo di Trieste. Nelle residenze per
anziani sono stati rilevati 19 casi tra gli ospiti (17 nel
pordenonese, uno a Trieste e uno nell'Isontino) e 2 tra gli
operatori.
Per quanto riguarda i sei decessi, si tratta di un uomo di 98
anni e di una donna di 83 di Trieste morti in ospedale, di un
uomo di 89 anni di Muggia deceduto nel proprio domicilio, di un
uomo di 96 anni di Pordenone morto in ospedale, di un uomo di 67
anni di Gorizia deceduto in una struttura per anziani e di uno
di 94 anni di Ronchi dei Legionari morto in ospedale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA