"Il Friuli Venezia Giulia è una
regione che ha tutti gli elementi per essere infiltrata" dalla
criminalità organizzata. "Negli anni abbiamo trovato gruppi di
persone che hanno riciclato i loro proventi di attività illecita
in attività del Fvg". A oggi "non c'è una struttura organizzata
che ha il controllo del territorio. In Fvg abbiamo gli anticorpi
però dobbiamo conservarli". Lo ha affermato Giacomo Moroso, Capo
della Direzione Investigativa Antimafia Friuli Venezia Giulia a
margine di un incontro su mafia e "anticorpi della
consapevolezza" oggi all'Università di Trieste.
L'attenzione quindi rimane alta anche in vista dei fondi in
arrivo con il Pnrr. "Soprattutto per quanto riguarda il Porto di
Trieste abbiamo - ha spiegato Moroso - assieme alla Prefettura e
all'autorità giudiziaria, degli enti che sono deputati a questo
tipo di controllo, che hanno instaurato dei protocolli d'intesa
con il Comune, la Regione e l'Autorità portuale in modo tale da
poter censire, controllare e analizzare tutti i soggetti che
entreranno in qualsiasi modo in contatto con questi
investimenti".
L'incontro, organizzato dal Rotaract-Distretto 2060 del
Triveneto con il Comune di Trieste e patrocinato, tra gli altri,
dall'Osservatorio regionale antimafia, intende sensibilizzare
l'opinione pubblica e in particolare i giovani sulla presenza
delle mafie. L'invito ai ragazzi, ha esortato l'imprenditore
Gaetano Saffioti, testimone di giustizia, è "a prendersi delle
responsabilità per avere il mondo che meritano e lasciare a chi
verrà dopo di loro un mondo più sano. I pericoli sono tanti,
bisogna essere vigili in ogni attimo e rendersi conto che non
fare niente pensando di fare troppo poco è un errore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA