Proseguono le indagini sulla morte
della donna di 43 anni, Alina Trush, cittadina ucraina, il cui
cadavere è stato rinvenuto ieri pomeriggio in un appartamento di
viale D'Annunzio a Trieste.
L'allarme era stato dato dalla polizia giudiziaria che si era
recata alla sua abitazione per consegnarle un atto giudiziario
relativo a presunte minacce e violenze subite da un uomo. Poiché
la donna non apriva la porta sono intervenuti i vigili del
fuoco.
Saranno gli esami autoptici, attesi nelle prossime settimane,
a dare un quadro più preciso sulle ipotesi del decesso ora al
vaglio degli investigatori, tra cui quella di morte causata da
un'overdose. Al momento non sono emersi dati particolari che
riconducono a eventi delittuosi nelle indagini coordinate dal pm
Pietro Montrone.
Nell'abitazione la polizia non avrebbe trovato tracce
evidenti di droga.
Come riferiscono alcuni conoscenti, Trush, che viveva a
Trieste da tempo, aveva lavorato come ballerina. Aveva due figli
e ultimamente era legata a un uomo, cittadino italiano, con cui,
come riferiscono i vicini di casa, avrebbe litigato in modo
acceso anche di recente.
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