"Se c'è un posto sicuro per i
ragazzi quello è la scuola, la mafia non è un fenomeno isolato e
parlarne significa far conoscere un fenomeno insito in vari
ambiti della nostra società". Lo ha detto la figlia del giudice
Paolo Borsellino, Fiammetta, durante un incontro, oggi a
Trieste, con il sindaco Roberto Dipiazza.
Borsellino è arrivata nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia
per una lezione sull'educazione alla legalità in programma
domani alla scuola Giuseppe Caprin. "Avevo 19 anni quando è
morto mio padre - ha aggiunto - ma è come se avessi trascorso
una vita intera con lui per quanto mi ha insegnato".
Dipiazza, ricordando Paolo Borsellino e la strage di via
D'Amelio, in cui morirono anche cinque uomini della scorta, tra
cui il triestino Eddie Walter Cosina, ha lodato l'impegno
costante della figlia nel portare la sua testimonianza nelle
scuole, tra i giovani, per il contrasto alla mafia. "E' giusto -
ha sottolineato - educare i ragazzi all'acquisizione di valori e
principi che sono importantissimi per la vita e per il futuro di
un paese civile".
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