"Non basta la geografia a
garantire automaticamente un ruolo e una leadership", ma "è un
vantaggio, a patto di costruire politiche capaci di assumerla
come elemento dirimente e valore aggiunto. Quella che amiamo
definire centralità mediterranea" del nostro Paese, "ci vedrà
protagonisti solo se favoriti e accompagnati da tutti gli attori
della filiera istituzionale ed economica attraverso un 'patto
del mare', che consenta di sviluppare appieno realisticamente
tutte le potenzialità della vocazione marittima del paese e
consolidare il nostro sistema portuale nell'ambito della
competizione logistica globale". Lo ha affermato la viceministra
alle infrastrutture e mobilità sostenibili, Teresa Bellanova,
intervenendo in collegamento all'incontro 'Lo sviluppo del Paese
passa dal buon lavoro e dai trasporti', organizzato a Trieste
dalla Uiltrasporti Friuli Venezia Giulia.
"Trieste ci dimostra costantemente - ha osservato la
viceministra - che questo è possibile". E' quindi "necessario
far funzionare e focalizzare locazioni specifiche dei singoli
porti, ma anche le necessarie e opportune integrazioni, un
lavoro da condividere con i diretti interessati. Non a caso per
me 'cluster' è una parola chiave: passa anche da qui il passo
avanti che siamo chiamati a fare per realizzare quella strategia
di sistema disegnata dalla riforma: esaltare le sinergie
pubblico private, rafforzare il nostro sistema portuale, anche
nella sua capacità di affermarsi come modello per promuovere
occupazione qualificata giovanile e femminile".
Riferendosi al Porto di Trieste, Bellanova ha ricordato che
sono oltre 416 i milioni destinati dal Pnrr. E oltre al Piano,
"per il riposizionamento globale del Paese", "abbiamo al nostro
arco frecce ulteriori, come il regime internazionale dei punti
franchi di Trieste. Questa specificità doganale è un valore
aggiunto per la regione e il Paese".
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