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Mostre: Gorizia rinasce a nuova vita con progetti studenti

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Mostre: Gorizia rinasce a nuova vita con progetti studenti

Allievi atenei Trieste e Lubiana espongono Museo e in strada

GORIZIA, 20 dicembre 2021, 18:16

Redazione ANSA

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(di Francesco De Filippo) Dal Museo di Santa Chiara, in centro, gli studenti di architettura di Gorizia (Università di Trieste) si spingono all'esterno e, in un tentativo di vivificare Gorizia, si impossessano di spazi non occupati a livello stradale per farne vetrina dei loro progetti di riqualificazione urbana. Dunque occupano locali di negozi che hanno chiuso lungo una arteria un tempo principale, oggi dimenticata dopo che il cuore della città si è trasferito altrove, via Carducci, la cosiddetta 'via dei signori'.
    Alla mostra di progetti di riqualificazione urbana 'Sensitive Areas' allestita al Museo, insieme con gli studenti dell'Università di Lubiana per stimolare una "ricucitura" urbanistica fra Gorizia e Nova Gorica (Slovenia), città separate da un confine, ora si associa un altro luogo espositivo, esterno alla 'sacralità' di un museo, via Carducci appunto. E' stato necessario stipulare una specifica convenzione, però, tra Comune di Gorizia, Ater e Università di Trieste, e fino alla fine di maggio al posto dell'armeria di un tempo, e di altri locali dove una volta c'era un fiorente commercio, in vetrina campeggiano planimetrie, plastici con sottopassi e linee dritte tirate da un luogo all'altro della città per nuove prospettive, modelli di nuovi edifici.
    "Gli studenti lavorano anche con la parte tecnica, con gli assessorati, con la Soprintendenza, così possono rendersi conto delle procedure e delle eventuali difficoltà, non lavorando in astratto", ha spiegato l'assessora all'Università del Comune di Gorizia, Chiara Gatta Rientrando al museo, Sensitive areas, resterà aperta fino al 21 gennaio; è una mostra di laboratorio RRR Lab con numerosi spunti. E' il caso di "Tales from Solkan: a new landscape scenario" dove la cava di Salcano (Solkan in sloveno), già uno spettacolo ingegneristico-industriale, con pochi ma sapienti ritocchi architettonici diventa luogo dove gli spettacoli si svolgono. Per non parlare del Polo intermodale di Gorizia o di villa Ritter o di villa Frommer, o degli interventi a Lubiana.
    In occasione del seminario "Considerazioni stratigrafiche" organizzato nell'ambito delle iniziative collaterali, è giunto in visita il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavič. Tra queste, all'installazione artistica 'nomade' Dante Hub era presente anche Paolo De Grandis, che ha curato in passato i padiglioni della Biennale di Architettura di Venezia, coinvolgendo artisti come Yoko Ono, Keith Haring, Julian Schnabel.
   

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