Sono novanta le opere realizzate -
a tecnica mista - per la maggior parte di grandi dimensioni, con
alcuni importanti inediti e diverse installazioni, che saranno
allestite al primo piano del Magazzino 26 del Porto Vecchio di
Trieste, nell'ambito della mostra "L'anima, la terra, il colore.
Arte d'azione e di inclusione" del pittore Toni Zanussi (Qualso,
Udine, 1952), che sarà inaugurata domani.
Curata dall'architetta Marianna Accerboni e visitabile fino
al 20 febbraio, la mostra è stata realizzata dal Comune di
Trieste in collaborazione con l'Ufficio di Servizio Sociale per
Minorenni e l'Ufficio Distrettuale Esecuzione Penale Esterna di
Trieste e con il Garante locale dei diritti delle persone
private della libertà personale. La rassegna non racconta
infatti soltanto la creatività del maestro friulano negli ultimi
trent'anni - "un'arte poetica, sottilmente onirica e intrisa di
speranza" come sottolinea la curatrice - ma coinvolge anche sei
persone del territorio (adulti e minorenni), alcune delle quali
protagoniste di condotte illecite, che nel corso dell'esecuzione
delle misure e sanzioni di comunità cui sono soggetti,
offriranno un contributo alla rassegna in particolare nei
processi di diffusione e comunicazione oltre che
nell'accoglienza dei visitatori.
La mostra testimonia, in una sorta di orizzonte di luce e di
contaminazioni cromatiche eleganti e al contempo sobrie,
l'universo creativo e la sperimentazione di Zanussi, attraverso
un'ampia selezione di opere, suddivise in cinque sezioni
tematiche che raccontano il suo immaginario, stilato secondo una
cifra molto personale, armonica e sottilmente dinamica.
"Luminose e talvolta controluce, com'è spesso la vita, -
scrive Marianna Accerboni - ci parlano, citando il termine
cosmogonia riferito dal grande critico ed estetologo Gillo
Dorfles all'arte del pittore, dell'esistenza reale,
trascendendola e idealizzandola attraverso simbolismi iconici e
di speranza".
In programma ci sono anche numerosi eventi collaterali.
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