Aumenta nel 2021, rispetto al
2020, la quantità di ozono nell'aria in Friuli Venezia Giulia,
mentre si consolida il trend di leggera riduzione del PM10 nelle
aree più impattate. E' quanto emerge dalle rilevazioni delle
stazioni di misura dell'Agenzia regionale per la protezione
dell'ambiente (Arpa).
Per quanto riguarda le polveri sottili, il 2021 ha visto un
minor numero di superamenti dei limiti di legge sulle
concentrazioni medie giornaliere di PM10 rispetto agli anni
precedenti (2017-2020); la diminuzione è stata più marcata nella
fascia a confine con il Veneto e la bassa pianura friulana, che
rappresentano le aree maggiormente problematiche in Fvg.
Il maggior numero di superamenti del limite del PM10 si è
manifestato nei primi mesi del 2021. Nell'ultima parte dell'anno
si sono verificate invece condizioni di minor ristagno, ad
esclusione degli ultimi giorni del 2021 a causa dell'arrivo di
aria calda in quota. "Questo andamento - osserva l'Arpa -
confermato da almeno un paio d'anni, potrebbe essere un'evidenza
positiva degli effetti dei cambiamenti climatici sulla qualità
dell'aria: dicembre, tipicamente caratterizzato da prolungati
periodi di ristagno, presenta invece un comportamento più
autunnale che invernale".
Per quanto riguarda l'ozono, spiega l'Arpa, "il 2021 è stato
un anno peggiore rispetto al 2020, ma in linea con il triennio
precedente (2018-2020)", con un netto aumento del numero di
superamenti della soglia giornaliera di 120 μg/m3. Tali
superamenti hanno interessato soprattutto la fascia dell'alta
pianura dal pordenonese all'udinese, mentre poco hanno segnato
la zona montana, la bassa pianura e la zona triestina.
L'aumento dell'ozono, conclude l'Arpa, non è però
accompagnato da un contestuale aumento della radiazione solare
che si attesta a valori molto simili a quelli del 2020. Il
sensibile aumento dei superamenti giornalieri dell'ozono nel
2021 è coerente anche con i valori massimi orari di ozono che
sono risultati più elevati che nel 2020.
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