Attraverso l'autopsia sul cadavere
del cittadino pachistano, rivenuto la mattina del 4 gennaio nel
parcheggio di un centro commerciale, la Procura di Trieste
intende appurare se il 19enne sia morto sul colpo o se si
sarebbe potuto salvare con una tempestiva chiamata di soccorso.
Secondo una ricostruzione, il giovane è precipitato nel vuoto
fuggendo dopo una rapina. Lo rende noto l'Ufficio con un
comunicato a firma del Procuratore capo Antonio De Nicolo.
L'esame verrà eseguito nei prossimi giorni.
L'indagine, coordinata dal pm Federico Frezza e condotta in
sinergia dai Carabinieri del Nucleo Operativo del Comando di
Trieste e dalla Polizia con la Squadra Mobile, ha portato nella
notte tra il 5 e il 6 gennaio al fermo di indiziati del delitto
di concorso in rapina un cittadino kosovaro di 21 anni e un
italiano di 20. Interrogati dalle forze dell'ordine, hanno reso
dichiarazioni confessorie da cui, riferisce la nota, "è emerso
che il giorno prima i due, consapevoli del fatto che il
pachistano sarebbe rientrato a Trieste in ora notturna dopo
essersi approvvigionato di hashish, avevano deciso, insieme con
un terzo soggetto minorenne, di rapinarlo della droga". I
giovani lo hanno intercettato in un'area boschiva adiacente il
Centro commerciale, si sono finti poliziotti e lo hanno colpito
più volte. Il cittadino pachistano, in seguito identificato per
un richiedente asilo di 19 anni, ha gettato a terra un panetto
di stupefacente ed è riuscito a fuggire nell'oscurità, cadendo
però nel vuoto.
"La posizione del soggetto minorenne - conclude la nota -
verrà verificata dal competente Procuratore della Repubblica
preso il Tribunale per i Minorenni, mentre il magistrato
assegnatario del procedimento qui aperto valuterà gli altri
reati di cui i due fermati debbano essere chiamati a rispondere,
sia con riferimento alla dinamica della morte del giovane
pakistano che con riferimento al possesso dell'hashish
sottrattogli".
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