"A fine settimana, l'andamento
della pandemia entrerà nel plateau; dalla prossima settimana,
dovrebbe esserci una riduzione della curva dei contagi, con
effetti positivi sulla domanda ospedaliera negli ulteriori 10-15
giorni". Così il vicegovernatore Riccardi ai rappresentanti di
Cgil, Cisl e Uil all'incontro di oggi.
"La crescita in Fvg rallenta, è minore di Veneto e Province
di Trento e Bolzano, ma la forte diffusione del virus in
Slovenia preoccupa - ha detto Riccardi - Facendo la proporzione
tra casi e tamponi eseguiti dal 17 al 23 gennaio il Fvg registra
il 15,5%" (media nazionale 16,4%). Per Riccardi "al momento
oltre il 90% dei contagi è Omicron. L'infezione è molto più
diffusa delle precedenti ondate ma la necessità di ricovero in
ospedale è inferiore allo scorso anno".
"Nella settimana 15-21 gennaio sono state registrate 16.538
infezioni tra i vaccinati e 13.099 tra i non vaccinati, ma per
questi ultimi l'incidenza del virus è doppia rispetto a chi ha
ricevuto almeno due dosi (3.842 casi ogni 100mila abitanti
contro 1.928). Occupazione dei posti letto in area medica: al 21
gennaio i vaccinati erano 236, ovvero 28 ogni 100mila abitanti,
e i non vaccinati 190, ovvero 56 ogni 100mila. Per le terapie
intensive, dei 40 ricoverati 34 erano non vaccinati (100 per
milione) e 6 i vaccinati (7 per milione). L'efficacia del
vaccino è confermata anche dai dati sui decessi: nella settimana
dal 15 al 21 gennaio sono stati registrati 28 decessi di non
vaccinati (82 ogni milione) e 36 di vaccinati (42 ogni
milione)". "Circa l'80% della popolazione Fvg ha ricevuto il
vaccino, 952mila; con il personale militare residente si
raggiunge 990mila. Terze dosi: con 568mila somministrazioni
superato l'obiettivo del gen. Figliuolo di 518.801 dosi".
Confermate le difficoltà create dalla forte diffusione del virus
tra il personale sanitario e dalla sospensione dal servizio dei
non vaccinati. Una situazione che riguarda in particolare gli
infermieri (39,3%) del personale del servizio sanitario
regionale assente dal lavoro perché colpito dal coronavirus o
non in possesso del green pass, ma anche medici (14,8%) e
operatori socio sanitari (23,4).
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