"Un apporto di pubblico notevole e
non solo nelle serate di apertura e chiusura, ma soprattutto, un
cambio di passo generazionale, in quanto tradizionali persone
che ci seguono da sempre, si è aggiunto un importante apporto di
pubblico giovane. Forse questo ha segnato il cambiamento di
quest' anno". Lo ha detto all'ANSA la co-direttrice del Trieste
Film Festival, Nicoletta Romeo, a conclusione della 33/a
kermesse edizione.
"Sono stati tanti - ha proseguito Romeo - gli studenti
universitari e i giovani di varie parti d'Italia e d' Europa.
Siamo molto felici. C'è stato un percorso formativo, il Trieste
Film Festival Academy, impostato già da qualche anno, ma che in
questa occasione ha visto la partecipazione di più di 100
studenti universitari di accademie o di facoltà di cinema
italiane e straniere, da Bulgaria, Austria, Ungheria.
Un'edizione straordinaria e oltre le aspettative".
Tra i premi assegnati, degni di nota sono il Premio Audentia
Eurimages - Consiglio d'Europa, che va nella direzione di una
maggiore parità di genere nel mondo dell'audiovisivo, assegnato
dalla giuria a 'Women do cry' di Mina Mileva e Vesela Kazakova,
una coproduzione bulgaro-francese; il premio al miglior
lungometraggio in concorso, andato a '×ntregalde' del rumeno
Radu Muntean, un grande autore della nouvelle vague rumena degli
ultimi dieci anni. Miglior documentario è stato 'Tvornice
radnicima' di Srđan Kovačević, documentario croato che racconta
la storia di una fabbrica autogestita dagli operai. Da segnalare
tra i documentari fuori concorso, 'L'ultimo calore d'acciaio' di
Francesco De Filippo e Diego Cenetiempo, che racconta la storia
della Ferriera, l'impianto siderurgico di Trieste, chiuso dopo
123 anni e numerosi passaggi di proprietà.
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