In Friuli Venezia Giulia le imprese in cui la partecipazione di persone fisiche non nate in Italia risulta superiore al 50% sono 12.777, pari al 12,7% del totale, e hanno retto bene in termini di iscrizioni anche nel biennio del Covid, mentre le italiane hanno ripreso il saldo positivo solo a fine 2021. E' quanto risulta da un'analisi del Centro Studi della Camera di Commercio di Pordenone-Udine, resa nota oggi.
La prima in classifica, tra i Paesi di provenienza, resta la Svizzera, seguita da Serbia e Montenegro, Romania, Cina e Albania. Dall'indagine è emersa una notevole presenza dovuta a "immigrazione di ritorno", e i settori prevalenti sono costruzioni, commercio, ristorazione e servizi. Le straniere sono anche più "giovani" (13,7%), più "artigiane" (43%) e più "femminili" (25,7%). "L'imprenditoria straniera è un fenomeno interessante da monitorare - commenta il presidente Cciaa Pn-Ud Giovanni Da Pozzo - perché ci insegna a leggere con più dettaglio la nostra comunità e l'economia locale. Questa realtà si presenta davvero molto vivace e in crescita con alcune peculiarità per quanto riguarda la nostra regione e i singoli territori".
Il numero delle imprese straniere censite, che sono 5.430 nel territorio di Udine, 3.175 in quello di Pordenone, 2.854 nella provincia di Trieste e 1.318 in quella di Gorizia, colloca la regione al 5/o posto della "classifica" delle regioni italiane.
Le iscrizioni di imprese straniere hanno continuato a mantenere un saldo positivo anche nel 2019 e addirittura una crescita nel biennio Covid: +243 nel 2020 e +512 nel 2021. Tra le 19.541 persone straniere registrate in Fvg, il 29% è di provenienza Ue e il 71% extra Ue. Ricoprono per il 48% la carica di titolare, per il 39% quella di amministratore e per il 9% quella di socio.
Le persone di nazionalità svizzera con quote o cariche d'impresa sono prevalenti sia a Udine sia a Pordenone. A Gorizia e Trieste a prevalere sono imprese di Serbia e Montenegro, mentre la 2/a nazionalità è il Bangladesh per Gorizia e la Cina per Trieste.
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