"Una misura discutibile, sebbene
sia prevista e consentita dalla normativa nazionale". La
segretaria Funzione pubblica Cgil Fvg Orietta Olivo commenta
così la delibera 134, con cui la Giunta regionale consente alle
strutture sanitarie che possono, di riassumere temporaneamente
personale sanitario in possesso di un titolo di studio non
riconosciuto dal Ministero della Salute.
Per la Olivo "l'Assessore alla salute si è dimenticato che a
rappresentare chi lavora in sanità sono i sindacati, e su questa
misura si è confrontato solo con gli ordini professionali",
inoltre "è evidente che siamo di fronte a una misura d'emergenza
e che la possibilità di avere maglie più larghe nell'abilitare
personale con titoli e abilitazioni conseguiti all'estero è
permessa dalla normativa nazionale in vigore da un anno. Per
questo è paradossale che il Fvg decida di sfruttare questa
opzione dopo un anno e a soli cinquanta giorni del termine
previsto dell'emergenza".
Per la Fp-Cgil, la Giunta regionale mostra "scarsa capacità
di programmazione sulla sanità", la politica "decide quanto
personale serve, quanto rafforzare un servizio oppure un altro e
lo fa attraverso la programmazione sanitaria. La difficoltà in
cui ci troviamo deriva non soltanto dagli effetti della
pandemia, ma anche da una mancata programmazione".
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