Un totale di 400 imprese per un
fatturato complessivo di quasi 500 milioni di euro. Una realtà
composta da oltre 24mila soci e 11mila addetti. E'
Confcooperative Alpe Adria, associazione nata oggi a Trieste,
dall'unione delle organizzazioni provinciali di Gorizia, Trieste
e Udine.
"Questi ultimi anni, con la pandemia, hanno cambiato
l'interlocuzione tra impresa e rappresentanti politiche - ha
detto la neo presidente di Confcooperative Alpe Adria, Paola
Benini, durante un evento celebrativo a Trieste - si va nella
direzione di 'esiste un noi'. Oggi dobbiamo fare una politica
che metta al centro l'integrità delle persone, il senso di
unità. L'impresa cooperativa ha questa dimensione nel dna".
La cooperativa, ha osservato il ministro per le Politiche
agricole, Stefano Patuanelli, è "capace di intersecarsi nelle
varie filiere produttive del paese. La cooperazione è un
elemento fondamentale per tenere unite tutte le filiere
consentendo di arrivare fino al produttore e, unitamente ai
consorzi, di garantire una redditività con riferimento in
particolare al mondo della agricoltura".
Secondo Benini, il mondo della cooperazione ha anche un
"ruolo fondamentale" per garantire equità: "Le imprese
cooperative non delocalizzano, non hanno sede in paradisi
fiscali, non hanno proprietari esteri. Sono radicante sul
territorio dove investono e spesso lo fanno in piccole comunità
locali, assumendo personale in loco. Quello che si concretizza
oggi è un percorso indispensabile. Siamo leader silenziosi,
forse troppo, in settori che altre realtà hanno abbandonato o
dove, per la scarsa redditività, hanno preferito nemmeno
entrarci".
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