Sarebbero circa 1.500 i profughi ucraini transitati in Fvg e di questi nessuno ha presentato richiesta di protezione internazionale in frontiera. E' il segnale che chi è arrivato fugge dalla guerra ma intende tornare in patria non appena possibile. La cifra di 1.500 persone è orientativa.
I profughi scappano in autobus con targa ucraina ma anche con pullman che hanno targhe di altri Paesi, come la Romania, e poiin minivan - anche in questo caso con targhe di vari Paesi, perfino italiane - o, ancora, in auto private.
Fino alle 13 di ieri erano transitati per la regione 700 cittadini ucraini, di cui 161 segnalati al settore di Tarvisio (Udine). Come ha precisato il prefetto di Udine, Massimo
Marchesiello, "in aggiunta ai 161 di ieri, fino alle 7 di oggi sono transitati altri 190 cittadini ucraini, per un totale di 351 profughi, di cui 173 donne, 164 minori e 14 uomini". Le mete sono, prevalentemente, le grandi città italiane, ma anche alcuni piccoli centri di provincia.
Sono invece più di mille i transiti di cittadini ucraini attraverso il valico di Fernetti, in provincia di Trieste, dove si registrano continui arrivi.
Fino a ieri erano stati circa 700 i transiti di cittadini ucraini in Friuli Venezia Giulia, di cui 160 avvenuti attraverso i valichi confinari della provincia di Udine. Lo ha detto il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello che, insieme con i suoi omologhi delle altre tre province regionali, sta lavorando a un piano di accoglienza.
Questa mattina si sono svolti primi incontri in Prefettura a Udine e a Pordenone, ai quali hanno partecipato anche numerosi sindaci. Un appuntamento che sarà replicato domani a Udine con altri amministratori locali, mentre in mattinata a Trieste i prefetti di tutte le province del Fvg parteciperanno a un tavolo per fare il punto della situazione. Presenti, secondo programma, anche Regione, Anci Fvg, Polizia di frontiera e Ufficio scolastico regionale. L'obiettivo è fare una ricognizione delle strutture alberghiere e alloggiative, comprese seconde case, che potrebbero essere messe a disposizione dei profughi in fuga.
In particolare, a Udine il Prefetto ha spiegato che non viene al momento assicurata la possibilità di rimborsare le spese che saranno sostenute per questa operazione. Quanto alle strutture, si cercano alloggi di ridotte dimensioni in grado di ospitare donne con bambini e anziani. Bisognerà poi capire quanti tra i profughi presenteranno richiesta di asilo politico e quanti, invece, rientreranno in Ucraina quando sarà terminato il conflitto.
Il prefetto di Pordenone, Domenico Lione, ha incontrato oggi tutti i 50 sindaci della provincia per fare una prima ricognizione dei posti letto in alloggi comunali che ciascun ente locale può mettere a disposizione. Posti letto da aggiungere ai circa 40 della rete del Centro di assistenza straordinaria (quello che la Prefettura già coordina per i migranti) che sono oggi liberi e quindi utilizzabili.
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