Una corale preghiera per invocare la
pace in Ucraina e dire no alla guerra in ogni sua forma si è
levata ieri sera dal Friuli Venezia Giulia, tra Udine e Trieste,
ma anche in diversi centri sparsi sul territorio regionale, dove
il momento di riflessione ha accompagnato la gara di solidarietà
delle comunità locali per dare aiuti e accoglienza alle
popolazioni colpite dal conflitto e alle migliaia di profughi in
fuga.
Nella cattedrale di Udine, la veglia organizzata dalla
Pastorale giovanile diocesana e presieduta dall'arcivescovo
mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha riunito diverse centinaia di
persone, soprattutto giovani, e una delegazione della comunità
ucraina residente in Friuli. A fare da "fil rouge" all'incontro
è stata una copia dell'icona della Madonna del Don, esposta
durante la veglia, la cui storia è legata alla ritirata degli
alpini dalla campagna di Russia nel 1943 e che accomuna nella
devozione Ucraina, Russia e Italia. "I problemi tra Russia e
Ucraina, e non solo tra questi due Paesi, sono molti e sono
molto complessi - ha ammonito Mazzocato nella sua omelia -, ma
la guerra non è mai una soluzione. Quando avvertiamo nel nostro
cuore la tensione tra il bene e il male facendo vincere la
tensione al bene la guerra non potrà mai verificarsi".
Preghiera ecumenica per la pace ieri anche nella chiesa greco
ortodossa di San Nicolò a Trieste, dove su invito
dell'archimandrita della chiesa greco-ortodossa, padre Gregorio
Miliaris, si sono dati appuntamento i fedeli cristiani delle
diverse confessioni presenti nel capoluogo regionale. Cattolici,
ortodossi, protestanti si sono ritrovati per testimoniare in
molte lingue il "no alla guerra" di una città storicamente posta
all'incrocio tra culture e religioni diverse. Accanto
all'archimandrita anche don Valerio Muschi, per la Chiesa
cattolica, il pastore Michele Gaudio della Chiesa avventista, il
pastore Peter Ciaccio delle Chiese valdese e metodista, padre
Rasko Radovic della Chiesa serbo ortodossa, Tommaso Bianchi per
il Gruppo ecumenico interconfessionale di Trieste.
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