"Fare in modo che il dilagante
fenomeno del cyberbullismo e delle varie forme di prevaricazione
connesse a un uso distorto delle tecnologie, non faccia più
vittime". E' l'obiettivo della campagna educativa itinerante
promossa da Polizia e Ministero dell'Istruzione "Una vita da
social", che oggi ha fatto tappa in piazza Unità a Trieste per
incontrare le scuole e spiegare agli studenti le regole di un
uso consapevole della rete, responsabilizzandoli in merito
all'uso della parola.
Nel truck allestito con un'aula didattica multimediale, gli
operatori della Polizia Postale hanno incontrato studenti,
genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online. "Vogliamo
responsabilizzare tutti quanti all'uso della parola sia online
sia offline. Ognuno è responsabile di quello che fa, ma le
diffamazioni e le molestie possono avere effetti molto forti e
molto gravi - ha osservato la dirigente del Compartimento della
Polizia Postale e delle Comunicazioni del Friuli Venezia Giulia,
Manuela De Giorgi - la prevenzione è importantissima proprio
perché fa sorgere in tutti i ragazzi una maggior attenzione ai
rischi".
Con questo appuntamento "viene fatto un percorso di
consapevolezza - ha affermato il questore di Trieste, Irene
Tittoni - è un primo passo, ma la Polizia è presente anche nelle
scuole in maniera più assidua e siamo a fianco di questi
ragazzi" per informarli sui rischi che si possono incontrare in
rete. "La tecnologia del web - ha concluso il prefetto di
Trieste, Annunziato Vardè - va maneggiata con molta cura. Questo
i ragazzi lo devono sapere: se ne deve parlare in famiglia e
nelle scuole".
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