Collaborazione e costante scambio di
dati per garantire che tutte le procedure di appalto e
subappalto per l'utilizzo dei fondi che arriveranno al Comune di
Udine attraverso il Pnrr, circa 50 milioni di euro
complessivamente, avvengano in modo corretto e al sicuro da
tentativi di infiltrazioni mafiose. E' quanto prevede il
Protocollo d'Intesa siglato oggi tra il Comune di Udine e il
Comando provinciale della Guardia di Finanza, con validità fino
al 2026, per l'attuazione degli interventi rientranti
nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. A
sottoscriverlo sono stati il sindaco di Udine Pietro Fontanini e
il comandante provinciale della Gdf di Udine, Enrico Spanò,
alla presenza del prefetto Massimo Marchesiello.
"L'obiettivo comune è che le gare e gli adempimenti siano
espletati a norma di legge - ha detto Fontanini -, e quando si
tratta di cifre ingenti è facile che qualcuno voglia introdursi,
portando turbative a anche commettendo reati".
"La nostra presenza - ha spiegato Spanò - interviene
nell'esecuzione della fase contrattuale, perché la fase
antecedente, quella che precede la sottoscrizione dei contratti,
prevede rigorosi controlli e le verifiche antimafia da parte
della Prefettura. Nella fase contrattuale possono verificarsi
subappalti e ingressi di nuove aziende che devono essere
controllate. E' necessario mantenere sempre alto il livello di
attenzione e da qui nasce la collaborazione con il Comune, per
uno scambio di dati costante per fare in modo che il Comune
possa seguire correttamente le procedure e avere in noi un
riferimento per attivare controlli anche su situazioni che
possono essere semplicemente sospette". Spanò ha sottolineato il
ruolo della Gdf "di tutela della spesa pubblica", evidenziando
che da quest'anno il focus è sui fondi del Pnrr, "che sono una
priorità per il nostro Paese e dunque dobbiamo assicurare che
vengono spesi per aiutare il rilancio del l'economia e non
perdersi in situazioni irregolari".
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