"La guerra è più un acceleratore
che un rallentatore, ne verremo fuori rafforzati perché dobbiamo
riorganizzarci, in quanto la globalizzazione come l'abbiamo
conosciuta negli ultimi trenta anni verosimilmente non esisterà
più. Temo che ci sia uno scacchiere geopolitico molto più vasto
di quel che si può intuire". Lo ha detto all'ANSA Andrea Illy,
presidente illycaffé, rispondendo a una domanda sulle
conseguenze della guerra.
"La guerra ha un impatto negativo perché rallenta la
transizione ecologica: servono ora centrali a carbone, occorre
rimettere al lavoro i terreni agricoli a riposo, bisognerà fare
mille compromessi per l'autosufficienza energetica e alimentare.
Dall'altro c'è però un'accelerazione, perché davanti a questa
emergenza l'Unione europea si è coalizzata e intende fare tutto
ciò che è necessario per tutelare la sovranità. Questo è
positivo, come sono positivi il green deal e il Pnrr. Un altro
elemento positivo è che le aziende che devono affrontare questo
tema vanno verso tecnologie che sono rinnovabili, perché sono
ormai meno costose. Indipendentemente da come finisca dal punto
di vista tattico la questione Ucraina - prosegue Illy - abbiamo
a che fare con uno scenario che comporta mutamenti irreversibili
per i prossimi decenni. Modelli come la dipendenza energetica da
Paesi stranieri non sono più perseguibili, si perseguirà la
sovranità energetica e alimentare da parte di un grosso blocco
continentale come Ue". E sulla possibilità di un allargamento
del conflitto, "non sono in grado di stimare, può succedere di
tutto. E' comunque già abbastanza grave quello che sta
succedendo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA