La Madonna delle rose di Tiziano
Vecellio è giunta al Museo storico di Miramare, in prestito
dalle Gallerie degli Uffizi, al centro di una mostra
protagonista della stagione espositiva della struttura e del
Parco del Castello che si inaugura il 17 marzo (fino al 19
giugno, nella Sala Progetti del Museo).
Il dipinto racconta storie di doni, scambi e peregrinazioni
di opere d'arte e prende il nome convenzionale dalle rose che
san Giovannino, sotto lo sguardo materno della Vergine, porge al
Bambino, attributo di divinità fin dai tempi antichi. L'opera ha
avuto una lunga storia di viaggi attraverso l'Europa: nel XVII
secolo apparteneva all'arciduca Leopoldo Guglielmo d'Asburgo,
che costituì a Bruxelles una delle maggiori raccolte d'arte
dell'epoca. Trasferita a Vienna con il resto della collezione,
l'opera fu riprodotta nel Theatrum Pictorium (1660),
l'eccezionale catalogo illustrato delle opere italiane di
Leopoldo Guglielmo. Giunse infine agli Uffizi nel 1793,
nell'ambito di uno scambio di opere concordato tra l'imperatore
Francesco II d'Asburgo e il fratello Ferdinando III di Toscana,
un reciproco dono. Le rose sono naturale simbolo dell'amore.
Per Andreina Contessa, direttrice del Museo e del Parco, il
dipinto è un "esempio del ruolo giocato dall'arte nella
diplomazia culturale". Le rose che san Giovannino porge al
Bambino "portano alla delicata sacra conversazione di Tiziano il
carico di valenze simboliche attribuite da sempre a questo
fiore, emblema vegetale legato al culto di Venere e naturale
simbolo dell'amore in epoca antica". Per Eike Schmidt, direttore
delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, "La Madonna delle Rose"
è tra le migliori opere di Tiziano del terzo decennio del '500".
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