"Fulvio Camerini credeva
fortemente nelle organizzazioni sanitarie che, nel rispetto di
tutte le professioni che vi concorrono, fossero fortemente
integrate. Era lieto di osservare che nelle ultime due leggi di
riforma sanitaria della nostra regione, il principio
dell'integrazione fosse fondante. Credeva a organizzazioni
sanitarie che non abdicassero mai alla prossimità rispetto ai
bisogni delle persone sofferenti. Non c'era dualismo tra
ospedale e territorio". Lo ha detto Gianfranco Sinagra,
direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie
dell'Apparato Cardiovascolare dell'Università di Trieste e della
Cardiologia, durante un incontro sul tema "Una sanità pubblica e
a misura di persona: l'esempio di Fulvio Camerini", promosso a
Trieste dal Pd per ricordare il fondatore della cardiologia
triestina, scomparso nel 2019.
"Camerini - ha aggiunto Sinagra - credeva in una medicina
attenta al malato, alla relazionalità con il malato e con la
famiglia all'interno dei gruppi di lavoro. Credeva fortemente a
un'organizzazione all'interno della squadra in cui fossero ben
attribuiti i ruoli sapendo però lavorare insieme, credeva
fortemente alla centralità del malato, alla presa in carico,
alla continuità assistenziale: tutti termini che rischiano di
essere slogan, ma che per il professore sono valori
irrinunciabili nella costruzione dei modelli organizzativi
sanitari".
Nell'ottobre 2018, ha ricordato il consigliere regionale dem
Roberto Cosolini, "il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi
stava portando in Consiglio regionale il primo pezzo di quella
che è stata la sua riforma" sanitaria e "in quel momento si
discuteva se mantenere il principio dell'integrazione tra
ospedale e territorio o se tornare a una separazione. Io andai a
trovare Camerini per sentire la sua opinione e la prima cosa che
mi disse fu: 'per lavorare sulla sanità non partiamo da
posizioni preconcette, ma dai problemi delle persone, dalla
centralità delle persone e dai loro diritti".
Nato nel 1925, Fulvio Camerini si è laureato in Medicina e
chirurgia a Padova nel 1949. Ha lavorato a Londra, a Stoccolma e
a Uppsala prima di arrivare all'Ospedale Maggiore di Trieste
dove nel 1972 ha iniziato le prime attività di cardiochirurgia.
Dal 1971 al 1996 ha diretto la Divisione di Cardiologia degli
Ospedali Riuniti di Trieste e poi ha sviluppato studi e
ricerche. Importante è stato l'impegno presso la Società europea
di Cardiologia. E' stato eletto senatore della Repubblica nel
1996 e nominato membro della Commissione Igiene e Sanità. E'
stato insignito del San Giusto d'oro di Trieste nel 1986.
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