Sono già riservati per profughi
Lgbtqia+ in fuga dall'Ucraina in guerra 3 dei 12 posti di "Villa
Carrà", la nuova "casa rifugio" per persone Lgbtqia+ vittime di
discriminazione e violenza, attiva in provincia di Udine dal 15
febbraio e presentata oggi, primo servizio nel suo genere in
Friuli Venezia Giulia e nel Nordest.
Finanziata dall'Unar, la struttura di accoglienza temporanea,
progettata da Oikos onlus e Arcigay Friuli riunite in
un'associazione temporanea di scopo, sarà gestita da un'équipe
multidisciplinare e ha l'obiettivo di dare riparo e restituire
autonomia alle persone accolte. "Il progetto è scritto
nell'acronimo Carrà - ha sottolineato la coordinatrice Sara
Rosso - che significa comunità accoglienza per ricostruirsi,
recuperarsi e andare". Luca Vida, presidente di Arcigay Friuli,
ha segnalato che "in questa situazione di emergenza, ci siamo
subito messi in contatto con l'associazione Ucraina-Friuli, per
dare accoglienza a persone Lgbtqia+ in fuga dalla guerra". La
struttura, sulla cui ubicazione resta il riserbo per ragioni di
sicurezza, sarà supportata da una rete di associazioni, tra cui
l'Fvg Pride, il Comitato per i diritti Civili delle Prostitute,
Agedo Udine.
"Villa Carrà è un importante tassello del lavoro sul campo di
Oikos e che s'inserisce nel solco di un impegno da sempre teso a
connettere, accogliere, aver cura e valorizzare ogni singola
persona senza distinzione alcuna", ha evidenziato il presidente
di Oikos onlus, Giovanni Tonutti. Il progetto punta a rispondere
alle richieste di aiuto, che anche in regione sono numerose.
"Durante il lockdown del 2020 - ha evidenziato Vida - la nostra
associazione si è scontrata con una triste realtà: restare a
casa non era la cosa più sicura per molte della nostra comunità,
anzi ha esacerbato le situazioni di violenza domestica, come
registrato dal nostro sportello di chat amica".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA