E' polemica tra il mondo della
scienza e la Fondazione Margherita Hack dopo che il Comune di
Trieste ha patrocinato alcuni eventi organizzati dalla
Fondazione stessa per l' anniversario della nascita
dell'astrofisica (12 giugno), cui è affidata l'organizzazione
della catalogazione di 18mila volumi, che la scienziata e suo
marito donarono alla città.
"Non capiamo quale sia il problema: facciamo una
catalogazione a nostre spese, che poi lasceremo a Trieste, e
veniamo bersagliati. Perché?", è stata l'ultima dichiarazione di
Marco Santarelli, direttore generale della Fondazione, laureato
in filosofia e insegnante di Design management, esperto di
teoria delle reti in fisica e sicurezza nazionale e autore, con
la Hack, di tre libri; inoltre "presente alla catalogazione dei
volumi a casa della scienziata quando era ancora in vita".
Per Fabrizio Fiore, direttore Osservatorio astronomico di
Trieste, "se si deve ricordare Margherita, lo devono fare i
colleghi. In più ho saputo che ci sono appunti e manoscritti tra
questi volumi: sarebbe prezioso farli vedere anche a noi, perché
una persona non del mestiere potrebbe non capire".
Eda Gjergo, indicata con la madre erede della scienziata e
del marito, dalla Cina, dove si trova per lavoro, ha fatto
sapere di non essere a conoscenza dell' esistenza "di una
Fondazione fino a un mese fa".
Tranchant il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, "se la
Fondazione ne ha titolo, la convenzione per la catalogazione
verrà mantenuta, altrimenti si revocherà".
Sul sito della Fondazione, che ha sede a Teramo, è riportato
l'unico libro pubblicato dalla Fondazione stessa, scritto
dall'On. Angelo Tofalo, "Intelligence Collettiva. Appunti di un
Ingegnere rapito dai Servizi Segreti".
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