Per i controlli sui reati di
carattere ambientale, mai sufficienti, bisogna fare rete fra le
istituzioni, stringendo accordi come quello che la Regione ha
recentemente siglato con la Guardia di Finanza per
monitorare le realtà che vogliono usufruire dei fondi del Piano
nazionale di riprese e resilienza. È strategico da una parte
comprendere come cogliere al meglio le occasioni garantite dal
Pnrr e dall'altra impedire che i malintenzionati possano
approfittare di questi finanziamenti. Lo ha detto l'assessore a
Sicurezza e Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, che oggi
all'Università di Trieste ha preso parte alla presentazione del
Rapporto Ecomafia 2021, organizzata da Legambiente e dal Dip.
Scienze giuridiche, del linguaggio, dell'interpretazione e della
traduzione dell'ateneo giuliano.
Per Roberti, il Covid-19 non ha portato a un calo dei reati
così come non ha frenato le attività illegali delle
organizzazioni malavitose che hanno invece spostato le loro
attenzioni verso settori più convenienti.
L'esponente della Giunta ha sottolineato che oggi stiamo vivendo
un periodo irripetibile, contraddistinto dalla possibilità di
realizzare un straordinario rilancio della nostra economia
grazie
alle ingenti risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di
ripresa e resilienza (Pnrr) che riguarderanno in particolare la
transizione ecologica.
L'assessore ha sostenuto che questi anni hanno visto le forze
dell'ordine impegnate in una moltitudine di attività di
controllo, comprese quelle legate alla diffusione del
Coronavirus, mentre il numero del personale della Pubblica
amministrazione è in costante diminuzione.
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