La Valle dell'Idrogeno
transfrontaliera dell'Alto Adriatico, già avviata tra Fvg,
Slovenia e Croazia, sta facendo passi avanti e ha tutte le carte
in regola per concretizzarsi in investimenti e realizzazioni
finalizzate all'autonomia energetica dell'area interessata. Sul
progetto, che pone il Fvg all'avanguardia in Italia e in Europa,
si è fatto il punto alla Conferenza annuale Sistema Scientifico
e Innovazione del Fvg-Sis Fvg, sul tema "Scenari della
transizione energetica".
"Grazie all'iniziativa presa dal Fvg con Slovenia e Croazia,
per la prima volta si è determinata una volontà politica per
creare una valle dell'idrogeno transnazionale in alto Adriatico,
rendendola un obiettivo concretamente realizzabile", ha
affermato Stephen Taylor, vice-direttore Generale di Area
Science Park, che coordina il Gruppo di lavoro sulla Hydrogen
Valley. Nel marzo scorso, il presidente della Regione
Massimiliano Fedriga aveva firmato una lettera trilaterale di
intenti sul tema con i due Paesi per condividere "competenze,
ricerca, opportunità di investimento comuni" per l'uso
dell'idrogeno, "come uno strumento per guidare la transizione
energetica, la conversione industriale e la decarbonizzazione".
Per Giorgio Graditi, dir. Dip.Tecnologie Energetiche e Fonti
Rinnovabili dell'Enea, è "evidente la volontà condivisa a
livello mondiale di investire nell'idrogeno come vettore
energetico centrale per la decarbonizzazione del sistema
energetico, e l'impegno previsto dal Pnrr con 3,6 miliardi di
euro di investimenti nell'ambito della mission M2C2 è ulteriore
testimonianza del percorso intrapreso per favorire la creazione
di un'economia idrogeno nazionale". Secondo Graditi, "l'Italia
potrebbe posizionarsi strategicamente in tutti i settori di
riferimento della catena della value chain dell'idrogeno, tra i
quali produzione, logistica e trasporto, usi finali nella
mobilità, industria e residenziale, e la filiera industriale
nazionale è pronta a raccogliere la sfida".
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