"Finora riusciamo a sopperire alla
mancanza dell'acciaio proveniente dall'Ucraina", Paese con il
quale "avevamo intavolato una relazione importante, in
particolare con i proprietari della loro acciaieria. Prevedevamo
di fare delle cose insieme per l'Italia e di farne anche lì,
tanto che era diventato il principale fornitore". Lo ha detto
l'a.d. di Fincantieri, Giuseppe Bono, a margine dell'
inaugurazione del primo asilo aziendale.
Il problema, per il momento, non è nemmeno l'aumento del
prezzo dell'acciaio perché "abbiamo risparmi forti per
neutralizzarlo almeno in parte", quanto una eventuale "mancanza
dell'acciaio sul mercato. Però - ha proseguito appellandosi al
consueto ottimismo - come tutte le cose al mondo, anche la
guerra finirà e allora ci si assesterà. Avremo qualche problema
di approvvigionamento, ma finora non ne abbiamo avuti perché ci
eravamo preparati bene".
Il d.g. del settore Navi mercantili di Fincantieri, Luigi
Matarazzo, ha spiegato che "l'acciaieria principale di Mariupol
forniva tutti i nostri cantieri italiani. Ora stiamo cercando
acciaio in tutto il mondo e anche la materia prima che sono le
bramme". Gli acquisti vengono fatti in Brasile, Sud Corea. Il
prezzo naturalmente è salito in maniera importante. Cechiamo
inoltre di lavorare anche con l'Ilva: l'acciaio prodotto lì ha
spessori diversi, abbiamo chiesto il loro aiuto e sicuramente ce
lo daranno".
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