"Stiamo seguendo direttamente" la
vertenza "insieme al Mise per andare ovviamente a confrontarci
con la proprietà e a sottolineare che questa scelta è
inaccettabile se è data da una delocalizzazione. Fortunatamente
esiste già una norma nazionale che prevede una forte
penalizzazione per chi delocalizza e quindi su questo mi auguro
che la proprietà sia pronta a un confronto con le istituzioni
perché situazioni come queste non sono accettabili". Lo ha detto
il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga,
commentando, a margine di un incontro, l'ipotesi di esuberi alla
Flex di Trieste, azienda che produce componentistica
elettronica.
Ieri sera le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm
hanno reso noto che, "secondo indiscrezioni trapelate da fonti
governative", a seguito di un incontro al Mise tra la direzione
di Flex, il Ministero e le istituzioni locali, la Flex avrebbe
annunciato circa 200 esuberi diretti e 80 interinali. I
sindacati hanno chiesto "l'immediata convocazione del tavolo
ministeriale" e il "supporto di tutte le istituzioni",
proclamando per oggi "un'assemblea generale in sciopero". Alla
Flex, come avevano già riferito i sindacati, sono impiegati
circa 600 addetti.
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