Il Cnao, Centro Nazionale di
Adroterapia Oncologica, di Pavia e il Centro di Riferimento
Oncologico (Cro) di Aviano (Pordenone) lavoreranno insieme allo
sviluppo dell'impianto di protonterapia che sarà realizzato
all'interno della struttura friulana e consentirà l'impiego di
fasci di protoni per il trattamento dei tumori. Gli esperti del
Cnao collaboreranno con il Cro per fornire indicazioni e
consulenza sugli aspetti legati alla "radioprotezione", ovvero
alla schermatura dalle radiazioni delle aree adiacenti
all'impianto che produrrà i protoni e che saranno frequentate
dagli addetti ai lavori e dai pazienti.
La protonterapia è una forma avanzata di radioterapia che al
posto dei raggi X utilizza fasci di protoni, particelle pesanti
che colpiscono il bersaglio tumorale con precisione ancora più
accurata e un maggiore risparmio dei tessuti sani. La
protonterapia non sostituisce la radioterapia, ma è indicata nei
casi in cui quest'ultima non risulta pienamente efficace e non
si può procedere con la rimozione chirurgica vista la stretta
vicinanza del tumore ai tessuti sani. Generalmente questo accade
per i melanomi oculari, i tumori cerebrali, spinali e della base
cranica e per il trattamento di neoplasie pediatriche. Sono
anche in corso studi sul ruolo della protonterapia in tumori più
comuni quali quelli di testa e collo, fegato, mammella e
prostata.
La collaborazione tra le due strutture nasce dall'esperienza
maturata dal Cnao di Pavia, che ha trattato oltre 4mila pazienti
con tumori non operabili e resistenti alla radioterapia
tradizionale utilizzando fasci di protoni e ioni carbonio,
particelle pesanti, che a differenza dei raggi X utilizzati in
radioterapia, sono in grado di colpire le cellule tumorali con
precisione ancora maggiore e minore impatto sui tessuti sani
circostanti.
Il Cro di Aviano (Pordenone) è il primo istituto oncologico
pubblico ad aver optato per la protonterapia: l'iter di
realizzazione è iniziato nel 2020 ed è in fase di progettazione
esecutiva. Le terapie con protoni e ioni carbonio rientrano già
nelle cure coperte dal Servizio Sanitario Nazionale e sono
attualmente in corso di rivalutazione per quanto concerne le
sedi tumorali raccomandate.
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