"Le attività del Gruppo Danieli non
contemplano in alcuno modo la produzione diretta di materiale
bellico e i contratti stipulati non prevedono mai il
coinvolgimento nelle scelte di produzione dei clienti". Lo ha
scritto il gruppo Danieli in una nota diramata oggi, dopo che
ieri il Ministero della Difesa Ucraino sul suo account Twitter
ufficiale aveva criticato la società basata in Friuli sostenendo
che essa "collabora ancora con gli stabilimenti russi fornendo
attrezzature per la produzione di sottomarini nucleari e
blindature per carri armati".
Il gruppo sottolinea di aver "messo in atto tutte le misure
necessarie a conformare le proprie attività ai provvedimenti
adottati dall'Italia e dall'Unione Europea", in seguito alla
guerra. "Tali misure - si legge nella nota - sono state
applicate senza indugio a persone, entità e società oggetto
delle sanzioni". Inoltre, "la Società è impegnata sul fronte
dell'emergenza umanitaria e sta fornendo un aiuto concreto alla
popolazione coinvolta nella Guerra in Ucraina. I dipendenti
impiegati nell'ufficio tecnico del Gruppo Danieli a Dnipro,
chiuso attualmente, sono stati portati al sicuro, assieme alle
rispettive famiglie, e la società ha organizzato trasporto e
accoglienza per circa cento persone presso il Campus Danieli in
Friuli Venezia Giulia".
Infine la società "con lo scopo di tutelare l'immagine aziendale
e ogni interesse degli azionisti, diffida pertanto dal
pubblicare ulteriormente notizie errate e/o false idonee".
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