Taglio dei rilasci di acqua
obbligatori verso valle "per venire incontro alle esigenze
irrigue dell'agricoltura" a cui si aggiunge una limitazione
della risorsa idrica per uso domestico, "il tutto accompagnato
da una forte campagna di sensibilizzazione e informazione
rivolta ai cittadini per eliminare ogni forma di spreco". Sono
alcuni passaggi contenuti nella dichiarazione dello stato di
sofferenza idrica sul territorio regionale firmato oggi dal
governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e
diventato immediatamente esecutivo. Lo riporta una nota della
Regione.
Nello specifico, spiega la nota, il decreto stabilisce una
deroga alla norma in vigore che prevede un deflusso minimo
vitale di acqua all'interno dei fiumi, stabilendo che questa
quantità possa giungere anche a un valore pari a zero. Ciò può
avvenire a valle della presa di Zompitta, consentendo così di
continuare ad alimentare il sistema delle rogge di Udine, Palma
e Cividina. Stessa cosa è consentita anche sull'asta del fiume
Isonzo, dove è ammessa la deroga al deflusso minimo vitale nei
momenti in cui dalla diga di Salcano vengono rilasciate portate
inferiori a 40 metri cubi al secondo. Inoltre viene consentita
la deroga per arrivare a rilasci anche pari a zero a valle
dell'invaso di Ravedis e dello sbarramento di Ponte Maraldi, per
garantire una maggior quantità d'acqua negli invasi a
disposizione del Consorzio di bonifica Cellina Meduna.
Sul fronte domestico, il provvedimento obbliga poi
un'amministrazione corretta del flusso proveniente dai pozzi
artesiani; pertanto viene consentito un prelievo d'acqua ai soli
fini civili e limitato a 200 litri al giorno per abitante. In
questo modo - continua la nota - viene ribadita la necessità
ormai imprescindibile di porre fine all'abitudine di utilizzare
queste fonti a getto continuo.
Per tutto il periodo della siccità, l'Amministrazione
regionale effettuerà una campagna di informazione e
sensibilizzazione rivolta ai cittadini sull'uso accorto e
razionale della risorsa idrica. Inoltre il Corpo forestale
regionale dedicherà particolare attenzione allo stato dei corsi
d'acqua, segnalando eventuali situazioni anomale; l'Ente Tutela
Patrimonio Ittico, in caso di necessità, interverrà per il
recupero della fauna ittica, avvalendosi anche della
collaborazione della Protezione civile regionale.
L'ordinanza infine invita i sindaci ad assumere tutte le
opportune ulteriori iniziative, anche mediante emissione di
apposite ordinanze.
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