La storia umana è la storia della
conoscenza e dei suoi cambiamenti, le cui tappe forse più
significative sono l'evoluzione della scrittura, la rivoluzione
industriale, l'origine della matematica e l'era in corso,
intitolata Antropocene. E' questo l'argomento del convegno
internazionale "The evolution on knowledge" che si terrà a
Trieste dal 14 al 16 luglio alla Sissa (Scuola internazionale
superiore di studi avanzati) e che avrà come ospite principale
Jurgen Renn, uno dei più importanti storici della scienza
viventi, autore di una enciclopedica opera dal titolo, appunto,
"The evolution on knowledge".
Protagonisti della tre giorni saranno inoltre il filosofo e
letterato Nuccio Ordine, l'ex direttore della Sissa, Stefano
Ruffo, e Hanoch Gutfreund, direttore dell' Università Ebraica di
Gerusalemme.
Il convegno affronterà la storia della scienza utilizzando
strumenti e metodi di altre discipline, dalla biologia
evoluzionistica alle scienze cognitive, allo scopo di un nuovo
approccio alla storia e alla filosofia della scienza.
Stefano Ruffo, che conta una amicizia di più decenni con
Jurgen Renn, ne spiega il valore della sua opera. "Renn fa parte
di quel filone di storici che si occupano anche della storia
delle istituzioni. La scienza è tutt'uno con arte, conoscenze,
cultura, dunque l'idea è che in qualche modo la scienza evolva
in modo darwiniano, così come i sistemi biologici. In Renn,
però, c'è un avanzamento rispetto a Thomas Kuhn. Il suo è un
lavoro colossale, anche in termini di investimenti,
finanziamenti, e si è materializzato in un volume che è appena
uscito in Italia, pubblicato da Carocci 'L'evoluzione della
conoscenza'. La tesi è che la scienza funziona come un sistema
biologico, usa pezzi di conoscenza, li adatta, li ottimizza,
così come funziona un muscolo, un orecchio". Un avanzamento
lento, piccoli progressi e improvvisamente, un balzo: "Kuhn
sostiene che la scienza lavora facendo cose normali e in certi
momenti ci sono 'rivoluzioni'. Renn non è d'accordo con
rivoluzioni, lui parla di 'sconquassi', dopo i quali si trovano
nuovi equilibri rispetto a prima", conclude Ruffo.
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