"Le sfide che attendono il genere
umano sono enormi e di difficilissima soluzione. Per affrontarle
occorre una preparazione media dei popoli più alta, dunque è
fondamentale trasferire sapere nelle persone. Occorre una nuova
economia del sapere che permei nella società attraverso
strutture dedicate, con una scuola meno settoriale". Lo ha detto
all' ANSA Jürgen Renn, direttore del Max Planck Institute for
the History of Science di Berlino, a Trieste per un convegno e
per l'uscita in italiano della sua enciclopedica opera,
"L'evoluzione della conoscenza. Dalle origini all'Antropocene"
(Carrocci).
"Viviamo in un paradosso. C'è ricchezza enorme di saperi, ma
non è organizzata in modo da accedere alle conoscenze che
servono per affrontare le crisi che si prospettano". Occorre "un
forte sviluppo di integrazione tra scienze naturali e sociali e
della cultura umanistica, bussole per capire che direzione
prendere. Ma questa integrazione non è considerata prioritaria
nel nostro sistema accademico ed economico". Insomma, "c'è
bisogno di una nuova 'economia del sapere', che ci permetta di
concentrarci su quello di cui c'è bisogno per affrontare le
sfide globali". Per questo, i saperi devono essere accessibili
al vasto pubblico. Ma va regolato l'uso di Internet: è una
struttura con grande potenzialità di rappresentare la conoscenza
umana ma al momento non è ottimizzata, segue soltanto i valori
del mercato". Si comincia ristrutturando le priorità di ricerca
in ambito accademico, e coinvolgendo "scuola e impegno
divulgativo da parte di coloro che producono la conoscenza".
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