E' morto al termine di una
malattia, Paolo Petrucco, ingegnere, 'padre' del ponte sul fiume
Tagliamento, che trasformò l'azienda di famiglia in un gigante
dell'edilizia.
Nato a Cividale, nel 1930, e laureatosi in ingegneria
meccanica a Trieste, entrò nell'impresa di costruzione di
famiglia, la Icop di Basiliano (Udine), fondata nel 1920 dal
padre, Alvise. Nel 1958 segue i lavori di consolidamento degli
argini del Po in Polesine, poi costruisce più di venti ponti
sull'adduttore Mavano al Trasimeno e nel 1960 il ponte
autostradale sul fiume Tagliamento, con tecniche innovative. E'
da allora che l'azienda si trasforma e industrializza i
processi, depositando anche molti brevetti.
Impegnato nel sociale, Paolo Petrucco avviò molte iniziative
di volontariato e nel 2003, per l'alluvione in Carnia,
interruppe ogni attività imprenditoriale per realizzare un ponte
in soli sette giorni salvando Pietratagliata (Udine)
dall'isolamento. Nel 2005 realizzò un ponte in Sud Sudan con la
Protezione civile per collegare alcuni villaggi a scuola e
ospedale. Fondò poi una scuola di arti e mestieri per i più
giovani, come ricorda il sito del quotidiano il Messaggero
Veneto, e poi una onlus. Collaborò con la Protezione civile per
un progetto a favore de L'Aquila distrutta dal terremoto. Nel
2021 gli fu conferito il premio "Udine città della pace" del
Club per l'Unesco.
Oggi la Icop, guidata dai figli Piero (a.d.) e Vittorio
(presidente), opera in decine di Paesi in progetti
internazionali.
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