Il timore che "venga meno la
presenza in Parlamento" della rappresentanza della comunità
slovena in Italia "anche a causa del taglio del numero dei
parlamentari" è stato espresso in una lettera inviata al
segretario del Partito democratico Enrico Letta dagli esponenti
progressisti della stessa comunità a Gorizia e a Udine.
I due politici - Iole Namor e Aleš Waltritsch - segnalano
che, in aggiunta, una eventuale mancanza di rappresentatività
cadrebbe in un momento strategico per le relazioni tra Slovenia
e Italia. Infatti, ad esempio, "la città slovena di Nova Gorica
e quella italiana di Gorizia, si accingono ad essere,
congiuntamente, nel 2025 Capitale europea della cultura".
La missiva, dunque, contiene un appello: continuare una
tradizione che dura da "60 anni". "I partiti di sinistra e
centrosinistra e ultimamente il PD - si legge - hanno garantito
un seggio nelle liste dei propri eletti" ad "una minoranza
linguistica storica che è parte costitutiva della compagine
nazionale, motivo della specialità del Friuli Venezia Giulia",
una regione che "rappresenta un ponte per tutti i Balcani".
"La senatrice uscente Tatjana Rojc, anch'ella della minoranza
slovena - così si chiude la lettera - ha onorato il suo mandato
a Roma con dedizione e competenza, con un'intensa e costante
presenza sul territorio del Friuli Venezia Giulia e a livello
transfrontaliero guadagnando al Pd attenzione, simpatia e
credibilità internazionale".
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