Un incontro tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori dello stabilimento di Wartsila di Bagnoli della Rosandra (Trieste) e i rappresentanti della società coreana Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (Dsme) si è tenuto oggi in Prefettura a Trieste.
Il tavolo, a cui ha preso parte anche l'assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, è stato richiesto dalla delegazione asiatica a seguito dei ritardi nella consegna dei motori per uso marino commissionati allo stabilimento, dovuto - ricorda una nota della Regione Fvg -alla scelta da parte della proprietà finlandese di delocalizzare la produzione.
Da oltre un mese è in atto un presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della fabbrica, a causa dell'annuncio di 450 esuberi.
Rosolen, pur comprendendo le difficoltà e i problemi evidenziati dalla rappresentanza Dsme, ha sottolineato "che le istituzioni sono al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per contrastare le decisioni, per molti versi inspiegabili nelle modalità e nelle tempistiche, assunte da Wartsila". Inoltre ha definito "grave l'assenza all'incontro da parte dei vertici di Warstila stessa, unico interlocutore e unico soggetto responsabile verso la società coreana". "Inaccettabile - secondo l'assessore - che qualsiasi tipo di responsabilità possa ricadere sulle istituzioni e sulle organizzazioni sindacali".
La Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (Dsme) "non è la nostra controparte. Oggi non c'erano trattive in corso". "Siamo andati all'incontro per correttezza e rispetto istituzionale verso il Prefetto che ha
convocato la riunione, ma a questa delegazione non avevamo nulla da dire. Quando" sono cambiati i toni, "dopo aver comunque ascoltato le parole dell'assessore regionale Alessia Rosolen e salutato il prefetto, siamo andati via". Lo chiarisce Fabio Kanidisek (Rsu Fim Cisl) in merito all'incontro di oggi in Prefettura a Trieste, dal quale i rappresentanti dei lavoratori della Wartsila si sono di fatto allontanati.
Nel bollettino del "Comitato di lotta" le sigle riferiscono che durante l'incontro la delegazione coreana della Dsme ha tenuto "un comizio", "immediatamente interrotto" dai sindacati nel momento in cui è stato fatto presente che "rispetto alla prospettata chiusura dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra 'le vere vittime siamo noi di Dsme e speriamo ci siano risparmiati ulteriori danni'" e sono "iniziati discorsi su
illegalità, espropri a cui sono soggetti". Le organizzazioni sindacali hanno quindi ascoltato l'intervento di Rosolen e salutato il prefetto vicario, "chiedendogli che si faccia parte attiva a trasmettere l'esatta situazione ai ministeri competenti a tutela dei lavoratori italiani", e successivamente sono andate via.
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