Dialogo intergovernativo tra
Italia e Finlandia e intervento del Governo attraverso Cassa
Depositi e Prestiti "per provare a realizzare qualcosa di nuovo
nell'ambito delle filiera della meccanica", con la
consapevolezza che "i finlandesi forse andranno via" e quei
motori, "senza brevetti, difficilmente si produrranno ancora
qui. Ma la partita non è ancora persa". A parlare è l'ex numero
uno di Wärtsilä Italia, Sergio Razeto, presente al corteo
sabato, e che oggi ha rilasciato una intervista a Il Piccolo.
"Tra qualche anno potrebbe chiudere tutto. Si provi ad
attivare Cassa Depositi e Prestiti" insiste, "rilevando i
capannoni, mantenendo le altissime competenze, dalla
progettazione alla esecuzione".
Per Razeto, ex vicepresidente di Wärtsilä Italia, poi
presidente e a.d., e vice presidente divisione Motoristica del
gruppo, la partecipazione della città al corteo "è stata
inaspettata e importante. Caso unico. Questa vertenza supera i
confini regionali". Confessa al Piccolo di non essere "troppo
ottimista, ma la compattezza aiuta, così come i tentativi in
sede regionale e nazionale: difficilmente si potranno cambiare i
piani del management finlandese, ma li si potrà forse portare a
ritrattare, allungando i tempi". Certo, "i motori Wartsila sono
i migliori; gli unici competitor sono i tedeschi di Man".
Fincantieri potrebbe farne a meno? "Dipende dall'armatore della
nave: se a Fincantieri chiedono il top di gamma, potrebbe avere
difficoltà a farne a meno".
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