(di Lorenzo Padovan)
"Le grandi prestazioni contro
squadre blasonate ti danno una grande iniezione di autostima. Ti
rendono consapevole delle tue qualità e dell'identità crescente.
Dobbiamo sfruttare l'inerzia di questo entusiasmo e trasformarlo
in sacrificio in allenamento, per crescere sotto tutti i punti
di vista". E' l'auspicio di Andrea Sottil, espresso davanti alle
telecamere di Udinese Tv, alla vigilia della trasferta di Reggio
Emilia, per affrontare il Sassuolo.
"La settimana appena trascorsa - ha precisato - è stata vissuta
proprio all'insegna di questo: ci sono stati sorrisi, certo, ma
su facce concentrate, consapevoli che bisogna archiviare subito
la vittoria contro la Roma. I ragazzi si sono proiettati
immediatamente alla gara di domani e ne sono contento.
Incontriamo una squadra rodata, che gioca un calcio ben preciso,
ma mentalmente e fisicamente ci arriviamo bene".
Il tecnico bianconero ha ricordato inoltre come il Sassuolo
sia "una formazione che ama giocare a calcio fraseggiando
rasoterra, sul corto. Hanno giocatori che sanno creare
superiorità col palleggio, con movimenti a inserirsi, nell'uno
contro uno. È un ambiente sereno, in cui si vede una strategia
dietro. Detto questo, ripeto che noi ci siamo preparati bene a
questa partita. Veniamo da un buon momento e abbiamo l'obbligo
di dare continuità alle prestazioni. Domani dobbiamo entrare in
campo concentrati, cattivi agonisticamente e feroci nell'andare
a caccia della palla".
In difesa sarà assente Jaka Bijol, dopo essere uscito nel
primo tempo contro la Roma, mentre Makengo ha accusato un
problema nella rifinitura e si proverà a recuperarlo in
extremis, ma solo per la panchina.
Il tecnico si è soffermato anche sulle prestazioni di
Pereyra: "Il Tucu è il nostro capitano e un giocatore di
altissimo livello. Il mio rapporto è diretto con tutti. Lui
negli ultimi anni ha giocato mezzala o sulla trequarti, e credo
sia giusto confrontarmi con un giocatore del suo calibro e
parlare con lui della possibilità di aprirsi. Ci siamo trovati,
come si dice".
Il tecnico riconosce di "non aver mai avuto dubbi sul suo
rendimento in quel ruolo, perché è un giocatore di elevata
intelligenza calcistica, con grandissime qualità e in una
condizione fisica straordinaria. Ci dà qualità lì davanti e
dobbiamo essere bravi a supportare le scalate per farlo giocare
più avanti possibile. L'ho ringraziato per la sua disponibilità,
ma è stato un confronto veramente semplice e naturale".
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