Sarà l'Otello, assente dal
cartellone da 12 anni, ad aprire la stagione 2022-23 del Teatro
lirico Giuseppe Verdi di Trieste. Si parte il 4 novembre con sei
opere e un balletto, fra cui una nuova Bohème, un nuovo
allestimento del barocco Orfeo ed Euridice e in chiusura
Turandot. Il programma è stato presentato oggi.
Titoli e cast - spiega la Fondazione - "sono stati pensati
nello spirito di rafforzare il ruolo di Trieste come crocevia di
culture, potenziando le collaborazioni oltre confine,
proseguendo la ricerca di nuovi talenti dai territori
emergenti".
L'Otello di Verdi sarà diretto dal regista Giulio Ciabatti
che affiancò il direttore Nello Santi nell'ultimo allestimento
del 2010. Sul palco Arsen Soghomonyan, che si alternerà nel
ruolo di Otello a Mikheil Sheshaberidze. Sul podio il direttore
Daniel Oren. Seguirà quindi il nuovo allestimento, la pucciniana
Bohème firmata da Carlo Antonio De Lucia, con un cast guidato da
Lavinia Bini, Filomena Fittipaldi, Alessandro Scotto di Luzio,
Carlos Cardoso.
Il 2023 si aprirà il 27 gennaio con la ripresa
dell'allestimento del 2013 del Macbeth di Verdi, in coproduzione
con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi e Fondazione Teatro
Carlo Felice di Genova. Lady Macbeth sarà Silvia Dalla Benetta,
premio Abbiati 2021, in alternanza a Gabrielle Mouhlen. Macbeth
vedrà sul palco sia Giovanni Meoni sia Leon Kim.
Si prosegue con I Capuleti e I Montecchi di Bellini firmati
dal regista francese Arnaud Bernard nell'allestimento della
Fondazione Arena di Verona in coproduzione con il Teatro la
Fenice di Venezia e con la Greek National Opera. A marzo il
grande balletto, in collaborazione anche con il corpo di ballo
dell'Opera di Ljubljana, con il Romeo and Juliet di Prokofiev,
affidato alla coreografia di Renato Zanella. In cartellone
spazio poi al barocco tedesco di Gluck con il mito di Orfeo ed
Euridice: sul podio Enrico Pagano, fondatore dell'orchestra
cameristica Canova, e nel cast Daniela Barcellona nel ruolo di
Orfeo (che si alterna con Antonella Colaianni) e Ruth Iniesta
nel ruolo di Euridice (in alternanza con Chiara Notarnicola). In
chiusura la Turandot firmata dal regista Davide Garattini
Raimondi. La direzione sarà affidata a Jordi Bernàcer.
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