"Siamo passati dalla dittatura
delle ideologie alla dittatura del narcisismo". Così Ayeter
Gundar-Goshen, a Pordenonelegge con "Dove si nasconde il lupo"
(Neri Pozza), ha descritto il passaggio dall'inizio del
Novecento alla contemporaneità.
"La generazione di mia nonna era caratterizzata da forti
ideologie: in Italia si voleva crescere dei piccoli fascisti, in
Germania dei piccoli nazisti, in Russia dei piccoli comunisti,
in America dei piccoli patrioti. Ora, invece, si sente spesso
dire dalle madri la frase 'voglio solo che tu sia felice'. Ma
queste parole - ha detto l'autrice israeliana - hanno un
sottotesto nascosto di egoismo, come se tra parentesi stessimo
dicendo che non ci interessa degli altri o di come i nostri
figli si comporteranno".
La maternità è l'aspetto cardine del romanzo. "Penso che ogni
madre guardi al proprio figlio come un piccolo agnello innocente
alla mercé dei lupi, e al contempo come un mistero da risolvere.
È una creatura portata in grembo che si trasforma in un
estraneo: credo ci sia un aspetto tragico in questo".
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