"Siamo state nel centro di permanenza
di Gradisca d'Isonzo il 17 di luglio scorso e siamo rimaste
sconvolte da quello che abbiamo visto, abbiamo segnalato la
questione a tutti gli organi preposti ma nessuno, finora, ci ha
risposto: lì i diritti fondamentali vengono violati, invitiamo
gli inquirenti a indagare". A parlare sono le parlamentari
uscenti Paola Nugnes e Doriana Sarli che stamattina, nel Nuovo
Palazzo di Giustizia di Napoli, hanno presentato un esposto
sulle condizioni in cui vivono gli immigrati e gli eventi
critici avvenuti nel centro di permanenza della provincia di
Gorizia dove, lo scorso 31 agosto, si è registrato il quinto
decesso, quello di un pachistano di appena 28 anni, che si è
tolto la vita poco dopo essere arrivato nella struttura.
Nelle dodici pagine consegnate, le due parlamentari uscenti
illustrano con dovizia di particolari le criticità rilevate
durante la loro visita e invitano gli inquirenti "a fare luce su
quanto avviene in quel centro". "È uno dei peggiori - aggiungono
Nugnes e Sarli - venne chiuso nel 2014 per poi essere riaperto
per i lavori nel 2019. Ma dal 2020 oggi ci sono cinque ragazzi
tra i 20 e i 28 anni, che si sono tolti la vita e anche tanti
tentativi di suicidio, ragazzi giovanissimi che ingoiano schegge
di vetro, le ingoiano perché lì perdono completamente la
speranza, oltre che la dignità". "Oggi - concludono le due
parlamentari - ci troviamo di fronte a un futuro che non ci
tranquillizza perché si parla di raddoppiare questi centri che
invece andrebbero assolutamente chiusi in quanto ospitano gente
a cui viene tolta la libertà senza che abbiano commesso un
reato, dove si vive senza che vengano garantiti i diritti
fondamentali e dove i privati gestiscono la struttura senza il
controllo pubblico".
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