La sindaca di Monfalcone
(Gorizia), Anna Maria Cisint, preoccupata per le conseguenze che
i maggiori esborsi per le bollette energetiche potranno avere
sul bilancio delle famiglie, ha chiesto ad A2A Energia di farsi
carico degli oneri relativi alle bollette dell'energia dei
monfalconesi e del Comune. L'iniziativa nasce dall'intesa tra i
sindaci dei 7 Comuni - Civitavecchia, Venezia, Sassari, La
Spezia, Brindisi, Portoscuso - che hanno una centrale a carbone
nei propri territori.
Nella missiva inviata ad A2A per chiedere alla società che
gestisce la centrale termoelettrica a carbone in città un
incontro formale, il primo cittadino, pur prendendo atto che le
attuali difficoltà del mercato energetico hanno causato la
ripresa produttiva degli impianti a carbone - nonostante
permangano gli obiettivi e le prescrizioni comunitarie e
nazionali di decarbonizzazione dei processi produttivi -
evidenzia che le pesanti conseguenze di carattere ambientale e
sanitario che stanno gravando sul territorio di Monfalcone sono
legate a un interesse di carattere nazionale e generale e, nel
contempo, consentono alla società A2A di ricavare utili e
benefici gestionali. Ciò considerato, Cisint ritiene "che si
debbano stabilire le indispensabili e congrue compensazioni per
i cittadini monfalconesi, penalizzati da questa decisione e
costretti a convivere con fonti inquinanti, comprese quelle
rumorose, che insistono in maniera insostenibile su un'area
urbana delimitata fra il litorale e l'ambiente carsico". "La
richiesta inoltrata ad A2A credo sia un atto dovuto - ha
commentato il sindaco - che sicuramente non ripagherà i
cittadini dei disagi subiti, ma l'accettazione, nell'ambito
della responsabilità sociale d'impresa, sarebbe un importante
segnale di collaborazione e solidarietà".
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