Dall'1 all'8 ottobre il Teatro
Verdi di Pordenone sarà palcoscenico della 41/a edizione de Le
Giornate del Cinema Muto, diretta da Jay Weissberg, che l'ha
presentata il 27 settembre. In apertura il film di Tod Browning
The Unknown (Lo sconosciuto, 1927) una storia di ossessione
amorosa ambientata nel mondo del circo. Protagonista Lon Chaney,
l'uomo dai mille volti, con Joan Crawford, poco più che
ventenne. Alle Giornate viene presentata una copia nuova del
film, ritrovata nell'Archivio di Praga e restaurata dal George
Eastman Museum di Rochester, più lunga di 10 minuti rispetto
alle versioni finora conosciute. La proiezione avrà
l'accompagnamento musicale dal vivo dell'Orchestra San Marco di
Pordenone diretta da Josè Maria Serralde Ruiz, autore anche
della partitura.
L'evento di chiusura, sabato 8 ottobre, è nel segno di Alfred
Hitchcock con il suo ultimo film muto The Manxman (L'isola del
peccato, 1929) con Anny Ondra. La nuova partitura è composta da
Stephen Horne e sarà eseguita dall'Orchestra San Marco diretta
da Ben Palmer. Tra gli eventi speciali Nannok (1922) di Robert
Flaherty, titolo storico del documentarismo etnografico, e La
storia della famiglia di Borg (1920), tratto dal romanzo omonimo
di Gunnar Gunnarsson.
Due le retrospettive dedicate rispettivamente a Norma
Talmadge, attrice tra le più celebri e quotate negli anni 20 e
caduta nel totale oblio alla fine del muto, e Ruritania, la
prima rassegna imperniata su quei film che hanno come comune
denominatore l'ambientazione in un regno di fantasia, Ruritania
appunto, situato tra i Balcani e l'Europa Centrale.
Accanto ai film di fiction, la retrospettiva comprende anche
documenti storici e alcune parodie: in due compaiono anche Stan
Laurel e Oliver Hardy, quando ancora recitavano separatamente.
La coppia la troviamo invece in Ladroni (1930), versione
italiana di The Night Owls. In programma anche l'omaggio alla
prima Mostra del Cinema di Venezia del 1932, con i film muti di
quell'edizione; il cinema delle origini e i classici del Canone
Rivisitato e infine La Montagne Infidele (1923), sull'eruzione
dell'Etna, documentario di Jean Epstein.
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