"La Procura Generale ha
pronunciato la sua intenzione di ricorrere" contro la sentenza
di primo grado che ha assolto, in quanto ritenuto non
imputabile, Alejandro Augusto Stephan Meran dall'accusa di
omicidio dei due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta.
"Chiaramente dovrà richiedere l'esecuzione di un'altra perizia,
perché allo stato degli atti la conclusione della perizia"
depositata in primo grado "non può essere diversa. Il dramma è
che in questi casi è il perito che decide la sorte del
processo". Lo ha detto il Procuratore Capo di Trieste, Antonio
De Nicolo, a margine di una messa nell'anniversario della morte
dei due agenti.
La notizia del ricorso, anticipata oggi da Il Piccolo, è stata
quindi confermata da De Nicolo. Per quanto riguarda i tempi, ha
aggiunto, l'atto deve essere presentato entro metà ottobre,
"dopodiché la Corte di Assise d'Appello fisserà un'udienza
probabilmente a gennaio".
"Se la Corte - ha osservato - riterrà di fare un'altra
perizia bisogna vedere come concluderà". In generale, si tratta
di "un caso controverso e complesso, in cui c'è stata
un'importante perizia fatta nella fase dell'udienza preliminare
che ha concluso in maniera difforme" rispetto a quella del primo
grado. "E' ragionevole supporre che ne venga fatta un'altra". E
ancora, "la materia psichiatrica è materia scientifica, non
possiamo noi non fidarci dei periti".
Il dolore per la morte dei due agenti, ha concluso De Nicolo,
"si rinnova quotidianamente. La ferita non si rimargina per
tutti i servitori dello Stato, appartengano essi alla Polizia,
ai Carabinieri e alla Magistratura. Siamo tutti sconvolti dal
pensiero che due giovani vite di persone capaci ed entusiaste
del loro lavoro siano state stroncate cosi prematuramente e
senza un perché in un attimo di follia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA