"La Rete ci mette in contatto con
il mondo, ma bisogna fare attenzione perché nasconde insidie. Il
nostro compito è sensibilizzare i ragazzi a segnalare eventuali
abusi", come fenomeni di odio in rete e cyberbullismo. Lo ha
detto il questore di Trieste, Pietro Ostuni, in occasione di
"Haters e piccoli eroi: la Polizia di Stato alla Barcolana per
una navigazione online più sicura", evento per le scuole
organizzato a Trieste, nell'ambito della Barcolana 54, dalla
Questura di Trieste con il Compartimento Polizia Postale e delle
Comunicazioni del Friuli Venezia Giulia. Presente anche il
direttore dell'istituenda Direzione della Polizia cibernetica
Antonio Borrelli.
E' noto, ha sottolineato Ostuni, che "i reati che si
commettono attraverso la Rete sono in aumento e dobbiamo fare il
massimo sforzo per contenerli. Bisogna quindi informare ragazzi
e adulti. I ragazzi sono il nostro futuro e i principi della
legalità si acquisiscono fin da piccoli per poi rafforzarsi".
Circa 500 gli studenti presenti, 5000 quelli che dall'intero Fvg
hanno seguito l'evento in streaming. "L'odio in rete o il
cyberbullismo - ha concluso Ostuni - possono comportare
conseguenze penali che poi possono pregiudicare il percorso" di
vita. "Il nostro compito è spiegare i principi della legalità".
Tra le testimonianze di oggi anche quella del nuotatore
paralimpico Valerio Catoia, che nel 2009 salvò una ragazza
dall'annegamento nei pressi di Sabaudia (Latina) e venne preso
di mira con attacchi e insulti sui social. Dopo aver denunciato
gli "haters", Catoia è diventato volto della campagna educativa
della Polizia postale contro l'odio sul web.
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