"Mi dispiace che il mio mandato si
sia svolto parallelamente alla pandemia e alle misure
restrittive. Mi mancheranno le tante piccole cose che questa
città ha da offrire. Per questo intendo tornare a Trieste, anche
se per principio non visito più le città in cui presto servizio.
Ma questa volta andrò contro i miei principi". E' l'intendimento
del contrammiraglio Vincenzo Vitale, comandante della
Capitaneria di porto di Trieste, alla vigilia della scadenza del
suo mandato, durato due anni. Siciliano di nascita, a fine mese
assumerà un nuovo incarico a Roma.
Dopo una Barcolana con condizioni meteorologiche eccezionali,
quest'anno le operazioni si sono svolte in una cornice di
assoluta sicurezza. Vitale le ha seguite a bordo della Alfredo
Peluso, nave della Guardia costiera utilizzata di solito per il
soccorso in mare dei migranti e che stavolta invece ha ospitato
osservatori e alcuni bambini in cura all'Ospedale Pediatrico
Burlo Garofolo. Complessivamente, la Guardia costiera ha
compiuto 21 interventi in mare in occasione di Barcolana 54.
"C'erano forti raffiche di vento, i problemi per gli equipaggi
erano inevitabili" e comunque "quello che conta alla fine è che
nessuno si sia fatto male. I nostri equipaggi erano ben
preparati: sul campo di gara c'erano 60 barche e 200 persone".
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