Nell'esercizio 2021-2022, che si è
appena concluso, per il Gruppo Danieli i risultati consolidati
"hanno superato le aspettative, sia in termini di fatturato e di
marginalità", con più di 3,5 miliardi di fatturato, un Ebidta di
circa 360 milioni di euro, e una previsione per il 2023 di "un
volume di vendita tra i 3,5 e 3,7 miliardi, buono sia nel
settore dello steel making, sia in quello del plant making".
Sono alcuni numeri dell'esercizio 2021-2022 della multinazionale
di Buttrio, illustrati oggi in videoconferenza dai vertici del
Gruppo, in testa il presidente Gianpietro Benedetti.
La produzione dell'acciaio (steel making), facente capo ad
Abs, mantiene un volume elevato - con un aumento del 20% -, con
l'obiettivo di spedire fino a 1 milione e 200.000 tonnellate di
prodotto, con il contributo della nuova linea vergella, del
nuovo laminatoio sfere e dell'aumento di produzione di billette
in Abs Sisak in Croazia, che opera con un nuovo forno digitale.
La divisione produzione impianti (plant making) del gruppo ha
chiuso l'esercizio 2021-2022 con ricavi pari a 1,9 miliardi, un
Ebidta di 166 milioni, un risultato operativo di 93 milioni, in
calo dell'8%, e un utile al netto delle imposte di 129 milioni.
Risultati positivi, hanno sottolineato i vertici, che confermano
un percorso di costante miglioramento. La flessione del
risultato operativo, è stato spiegato, è dovuta all'impatto
delle inefficienze, all'aumento dei costi di trasporti, gas ed
energia. Fattori negativi che a livello di utile netto sono
stati compensati dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro, per
un beneficio di 100 milioni.
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