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Inviò mail di minacce a Fedriga, indagato milanese

Inviò mail di minacce a Fedriga, indagato milanese

Perquisizioni della Digos e della Polizia postale

TRIESTE, 25 ottobre 2022, 20:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Agenti della Digos di Trieste, della Digos di Milano e del Compartimento della Polizia Postale Friuli Venezia Giulia hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione personale e locale, adottato dalla Procura della Repubblica di Trieste, a carico di un cinquantacinquenne milanese, incensurato, residente nel capoluogo lombardo, indagato per aver inoltrato nell'autunno dell'anno scorso una serie di e-mail minacciose ed ingiuriose a diverse figure pubbliche, tra cui il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
    Acquisita la notizia di reato, la Digos di Trieste ha svolto una complessa attività d'indagine telematica, coordinata dalla locale Procura, all'esito della quale sono emerse evidenze indiziarie circa le utenze telefoniche in uso all'indagato. A seguito della perquisizione domiciliare effettuata a Milano, sono stati rinvenuti il telefono cellulare e la sim card in uso all'uomo, che sono stati sottoposti a sequestro, insieme alla casella di posta elettronica, nella disponibilità dell'uomo, da cui sono state inoltrate le e-mail.
 

Ci sono stati momenti di tensione molto forti, che fortunatamente sono stati superati. Mi auguro che, come abbiamo superato il periodo peggiore della pandemia, così si possa rasserenare questo clima, perché non fa bene a nessuno avere questa tensione". Lo ha detto il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga all'emittente televisiva triestina TeleQuattro in merito alle minacce ricevute.

Alla domanda se il responsabile dei messaggi sia un dipendente comunale Fedriga ha preferito non rispondere: "La magistratura farà il suo lavoro, tocca alla magistratura intervenire, su questo non posso esprimermi, preferisco invece esprimermi sulle azioni che la Regione fa e ha fatto per contrastare la pandemia".

Fedriga è del parere che "queste pulsioni antiscientifiche" abbiano "fatto male alla popolazione, quindi andiamo avanti con le scelte fatte che fortunatamente ad oggi ci presentano una situazione diversa rispetto a quando il Covid era molto diffuso, i vaccini non c'erano e le persone non potevano essere protette". Sui disagi del vivere sotto scorta, il Governatore ha detto di essersi "abituato, mi secca il peso che do alle forze dell'ordine, che non è mai piacevole, ma questa è la situazione contingente. Spero si possa risolvere a breve", ha concluso.

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