In serata è stato precisato che
l'ammontare complessivo della cocaina sequestrata ieri nel porto
di Trieste era di oltre un quintale e mezzo e che la cifra resa
nota inizialmente, 730 chilogrammi, si riferiva al peso lordo.
Come dimostrano le foto dell'operazione diffuse dalla Guardia di
Finanza, chicchi di caffè e cocaina erano impastati insieme
perché l'odore della droga si confondesse con quello del caffè e
i cani molecolari non lo sentissero.
Ma, come ha precisato un ufficiale della Guardia di Finanza,
la sensibilità degli animali addestrati è molto sviluppata e
dunque hanno percepito lo stesso l'aroma della sostanza. Questa
era partita da un porto del Perù ed è giunta nello scalo di
Trieste per essere scaricata al Molo VII. Gli investigatori non
escludono che la sostanza sia stata prodotta in un altro Paese
del Sudamerica e successivamente imbarcata in uno scalo
peruviano. A Trieste, a un normale controllo è risultata la
presenza della cocaina e sono scattate operazioni più
approfondite.
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